CARLO MARTINELLI: PALLE DI CARTA

Pagine Mondiali 5 / L’inchiesta di Russo e il romanzo di Paris. I Mondiali. Lo si voglia o no, avvenimento. Anche in libreria, reale o virtuale che sia. Palle di carta non può esimersi: Mondiali vuol dire anche libri – e tanti – di e sul calcio. Belli e brutti, banali e acuti, sorprendenti e ripetitivi. Fino e durante i Mondiali Palle di carta cercherà quantomeno di segnalare il segnalabile. Non recensioni, piuttosto stati d’animo. Non puntuali vivisezioni, piuttosto indicazioni. Il dito puntato verso la pagina, prima che l’occhio cerchi solo e soltanto lo schermo che ci restituirà il gol, l’espulsione, la sostituzione. Due libri alla volta, due libri al giorno. Oggi tocca ad un saggio inchiesta come non se ne fanno più e ad un romanzo su un argomento assai scottante. Qualcuno dirà: ma hanno a che fare con i Mondiali questi libri? Certo che sì. Chi vuole bene al calcio non può ignorare quel chePippo Russo documenta in un volume serrato che certo fa male a chi – e siamo tanti – si ostina a credere che quel pallone che rotola non sia ostaggio definitivo dei fondi finanziari, degli squali procuratori, delle manovre degli oligarchi mafiosi. Eppure proprio per questo è lettura necessaria. Palle di carta si sbilancia: questo è il libro più importante sull’economia del calcio da molti anni a questa parte.Come recita il sottotitolo: il lato oscuro del calcio globale. Imprescindibile. Siamo invece sul romanzato – ma quanto ? – con Gianni Paris. Si legge d’un fiato e racconta d’una realtà, quella del calcio scommesse, che periodicamente torna a farci visita. Anche in questo caso, lettura urticante. Di seguito le schede dei libri. Copiaincollate, sia detto a beneficio della verità. La stessa che ci porta a ribadire che anche questi due titoli di Pagine Mondiali non possono mancare nella biblioteca di chi non si rassegna al calcio moviola, al calcio pagella, al calcio sponsor e insegue, ostinato, il calcio racconto, il calcio sogno, il calcio resistente. Gol di rapina, Pippo Russo, Clichy edizioni, 296 pagine, 15 euro Il libro / A partire dagli anni Novanta il calcio ha subìto una mutazione genetica, da cui è uscito trasformato in termini sia culturali che economici. L’ex grande rito identitario di massa si è convertito in uno spettacolo di portata globale, caricato di significati diversi rispetto a quelli agonistici. Soprattutto, per molti attori esso è diventato uno straordinario business da colonizzare incontrando scarse resistenze. Sollecitato dalla pressione verso una modernizzazione vera o presunta, il calcio si è scoperto facilmente permeabile da soggetti e interessi man mano più opachi, ma tutti quanti accomunati da una caratteristica: l’ansia di fare del gioco una macchina da soldi, per poi distribuirli fuori dal calcio. Con l’inizio del XXI secolo il meccanismo è stato messo a punto, e dopo l’esplosione della grande crisi economica del 2007 – che ha colpito il calcio come ogni altro comparto economico – ha trovato condizioni favorevoli per diffondersi e legittimarsi. La situazione odierna parla di interi subcontinenti in cui il calcio è sotto il controllo di attori economico-finanziari esterni al calcio stesso: fondi d’investimento misteriosi con sede legale presso paradisi fiscali, oligarchi ansiosi di riciclare denari di dubbia provenienza, potentissimi agenti capaci di controllare eserciti di calciatori e allenatori impegnati presso i campionati d’ogni angolo del mondo. Una situazione che, nella migliore delle ipotesi, vede ampliare a dismisura la zona grigia fra legalità e illegalità. In questo volume si conduce una lunga e dettagliata inchiesta su personaggi, enti e circostanze la cui azione ha fatto sì che la globalizzazione del calcio avvenisse nel segno del malaffare. Un tema a proposito del quale in Italia vige una congiura del silenzio. Come se tutto ciò non riguardasse il calcio di questo paese. E invece la colonizzazione è già iniziata anche qui. L’autore / Pippo Russo (Agrigento, 1965) è un sociologo, saggista e giornalista italiano. Insegna sociologia all’Università degli Studi di Firenze. Scrive per l’Unità, il Messaggero, e per le edizioni fiorentina e palermitana di La Repubblica. In passato ha collaborato con il Manifesto (per il quale ha inventato la celebre rubrica Pallonate, in cui venivano messi alla berlina i vizi del giornalismo sportivo italiano), il Riformista, il Fatto Quotidiano, Pubblico e ilCorriere della Sera. Ha esordito nella narrativa nel 2006, con il romanzo Il mio nome è NedoLudi. Il suo ultimo libro è L’importo della ferita e altre storie. Frasi veramente scritte dagli autori italiani contemporanei. Faletti, Moccia, Volo, Pupo e altri casi della narrativa di oggi.  L’ultima scommessa, Gianni Paris, Meridiano zero, 110 pagine, 10 euro Il libro / In un’inedita veste narrativa, L’ultima scommessa affronta la scomoda realtà del calcio-scommesse italiano attraverso lo scandalo emerso a partire dall’estate 2011. Una corruzione così estesa da veder coinvolti giocatori, dirigenti e società di serie A, serie B e Lega Pro. Grazie ai soldi di Scommessopoli, molti sodalizi provvedevano a saldare stipendi di squadra e maestranze, evitando sanzioni disciplinari. Un “delitto” quasi perfetto, seppur gestito in un grottesco stile “Bar Sport”. E si sa: nei bar si parla sempre troppo…
Un libro che ci porta all’interno del carcere di Cremona attraverso il diario dell’ex direttore sportivo di un club professionistico arrestato nell’ambito dell’operazione Last Bet. Varcato l’ingresso di un tale stadio, ci risulterà impossibile accomodarci fiduciosi sulla nostra poltroncina: prima del fischio d’avvio Gianni Paris ci avrà già aperto le porte di uno spogliatoio abitato da palloni troppo gonfiati per non finire bucati. Un romanzo di denuncia sul calcio-scommesse da leggere in 90 minuti, rapiti dalla partita onirica giocata dall’io narrante: emblema di un pallone italico marcio da anni! L’autore / Gianni Paris (Avezzano 1973), avvocato e scrittore, vive nel capoluogo della Marsica, dove dal 2001 dirige il festival letterario “Sei giornate in cerca d’autore”. Il suo romanzo più noto, Mare Nero, ha superato le 120.000 copie vendute. Tra le altre sue opere, il giallo Senza numero civico e la curatela diStrettamente personale, la prima antologia dedicata all’autobiografismo in narrativa. Nel 2010 è uscito il noir Nessuno pensi male, che si è imposto all’attenzione della critica.

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